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Manipolazioni HVLA cosa sono e a cosa servono?

Alcune delle tecniche ostepatiche più conosciute sono le manipolazioni HVLA o trhust. Esse sono riconoscibili facilmente poiché molto spesso sono seguite da un udibile‘’crack’’. Il suono caratteristico della tecnica è dovuto al fenomeno della cavitazione. La cavitazione infatti è una formazione di piccole bolle contenenti vapore e gas dentro un fluido che successivamente implodono. Le bolle sono causate dalla riduzione della pressione locale, grazie al quale il liquido cambia il suo stato in gas ( Gibbons, P., & Tehan, P. (2001). Spinal manipulation: Indications, risks and benefits. Journal of Bodywork and Movement Therapies).

I trhust quindi sono manualità passive, effettuate ad alta velocità e bassa ampiezza. Sono molto utili in presenza di rom articolare ridotto, di alterazione del tono muscolare o in caso di algia dipendente dal movimento.

L’hvla sviluppa sul corpo effetti biomeccanici quali la rottura di aderenze tissutali, la riduzione di sub- lussazioni articolari e il ripristino del joint play (The biomechanics of spinal manipulation. Herzog W. J Bodyw. Mov. Ther. 2010 Jul; 14(3):280-6. Review) . Oltre agli effetti biomeccanici si innescano effetti neuro-fisiologici quali l’innalzamento della soglia di attivazione del rilesso da stiramento della muscolatura, la riduzione della sintomatologia dolorosa, la stimolazione dei riflessi somatoviscerali e la modulazione dell’attività elettromiografica di un muscolo periferico con rispettivo aumento della resistenza alla fatica e della forza contrattile (Neurophysiological effects of spinal manipulation. Pickar JG. Spine J. 2002 Sep-Oct; 2(5):357-71. Review).

Le manipolazioni possono essere eseguite su vari distretti corporei (cervicale, dorsale, lombare e sugli arti), e non sono dolorose. Esse però presentano alcune controindicazioni assolute (o red flags) come l’evidenza di patologie neoplastiche reumatiche o di stati infettivi articolari, eventi traumatici recenti, eventuali ostruzioni artero-venose (in corrispondenza dell’articolazione da trattare) e la presenza di spondilolisi o spondilolistesi.

Prima di sottoporsi a tali tecniche risulta dunque fondamentale individuare, tramite l’anamnesi iniziale, eventuali red flags. Inoltre sarà scrupolo dell’operatore sottoporre il paziente a test biomeccanici , neurologici e vascolari per individuare nello specifico la disfunzione da trattare.



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